Per i gruppi di lavoro non ancora affiatati e per chi si avvicina all’orienteering per la prima volta si preferisce focalizzarsi sulle capacità di collaborazione scegliendo un territorio non troppo ostile (quindi un parco cittadino, una città sconosciuta) o comunque creando situazioni dove l’unica difficoltà sia la collaborazione e la fiducia reciproca.
Per team già consolidati o per chi sarà chiamato a prendere decisioni in situazioni critiche si può aumentare il livello di difficoltà spostando lo scenario in un ambiente selvaggio (un bosco), aumentando il livello di competizione e i possibili imprevisti (la pioggia, la necessità di uscire dal sentiero…).
Le attività di outdoor training si svolgono in assoluta sicurezza. Le difficoltà non sono legate ad aspetti di rischio fisico ma solo alla capacità di collaborazione e di raggiungere gli obiettivi prefissati nel minor tempo possibile. Non sono richieste doti fisiche particolari. Nel caso lo scenario si svolga in bosco è richiesto un abbigliamento e delle calzature adeguate.
L’orienteering è una disciplina che si svolge in outdoor, nei boschi ma anche nelle città, dove viene posta la problematica di orientarsi in un ambiente non familiare. Le attività sono estremamente flessibili e sono adattate per raggiungere obiettivi precisi:
apprendere l’utilizzo di nuovi strumenti come mappa e bussola;
prendere decisioni scegliendo il percorso migliore (decision making);
decidere per l’intero gruppo (leadership);
collaborare per arrivare a una scelta condivisa (membership);
riuscire a muoversi velocemente un territorio sconosciuto (pianificazione strategica);
essere autonomi nel svolgere il compito assegnato (gestione del tempo);
affrontare imprevisti (problem solving);
lavorare in condizioni difficili (outdoor training);
cooperare per un’obiettivo comune (team working);